20 ottobre 2008

IL CINEMA ABC, PER L’APPUNTO...


La città di Bari ha un debito con il Prof. Mario Nuzzolese e si chiama Cinema ABC. Il suo stato d’abbandono, è inutile negarselo, rende più doloroso il lutto per la scomparsa del suo ideatore e fautore. Voglio essere estraneo alla retorica commemorativa, quindi dirò subito che per la mia generazione il Prof. Nuzzolese è stato spesso un avversario, un ostacolo. In anni di spontaneismo e movimentismo l’esercizio cinematografico si sentiva minacciato dalla nascita dei cineclub e dei circoli privati e Bari, tra questi, ebbe invece un’eccellenza che si chiamava Cinestudio, luogo privilegiato in Italia insieme all’Obraz di Milano per la distribuzione indipendente del nuovo cinema tedesco, l’unico in città dove si potesse proiettare il cinema underground di Alberto Grifi o un Super-8 sconosciuto e fuori da ogni circuito intitolato “Io sono un autarchico”, un luogo a cui anche il mondo del jazz pugliese deve tanto, avendo consentito, per esempio, l’incontro di Magliocchi e Ottaviano con Steve Lacy. Un esempio di politica alternativa e indipendente che proprio nel Professore ebbe un oppositore. Eppure la sua risposta, ed è stata questa la sua grandezza, fu quella di chiamare gli stessi esercenti di Puglia e Basilicata a creare una Sala destinata all’uso non commerciale: il Cinema ABC per l’appunto. Ed il merito di quest’impresa è di aver garantito a Bari quello che quasi mai riescono a dare le iniziative di movimento: la durata. Quello che sicuramente il Professor Nuzzolese non tollerava era infatti il vuoto: il vuoto di iniziativa, il vuoto di proposta culturale che l’assenza di un contenitore non può che generare. Potevamo dividerci sul chi e sul come mai sulla necessità dell’azione. Per me il Prof. Nuzzolese è l’immagine stessa dell’azione e della determinazione. Attento anche alla più piccola proposta, imparai subito che non potevo permettermi di non invitarlo e coinvolgerlo anche alla più modesta iniziativa, pena l’offesa. Per me presto la sua attenzione si trasformò in un onore e di questa stima non l’ho mai privato. Coinvolto in diverse occasioni sia nella gestione dell’ABC e della sua piccola cineteca, sia nelle iniziative dell’Agis Scuola, non posso dimenticare un viaggio di rientro da Brindisi in cui il Professore mi raccontava delle sue vicissitudini di guerra. La sua viva descrizione di cosa fosse un combattimento aereo aveva la stessa forza di un film girato in soggettiva. E’ in quel viaggio che alla stima ho aggiunto l’affetto; per lui e per quello che lui considerava come un figlio, il Cinema ABC per l’appunto. Credo che sia giunto il momento che della sua riapertura se ne faccia carico non solo l’AGIS ma la cittadinanza intera, e non solo di Bari ma di Puglia e Basilicata, e non solo attraverso le sue istituzioni ma anche in forme spontanee o raccogliendo quello che di vivo l’associazionismo culturale può proporre. La sua destinazione oggi non può che essere quella di un moderno contenitore extra commerciale, destinato quindi non a fare concorrenza all’esercizio cinematografico bensì ad affiancarsi ad esso con retrospettive e rassegne tematiche. Un luogo sia dove far incontrare il pubblico con un’offerta più ampia sulla cultura cinematografica, sia dove rendere visibile un lavoro sul territorio che raccordi gli archivi esistenti, da quello enorme della Cineteca Lucana ai tanti altri magari ancora da scoprire, oltre allo stessa cineteca dell’ABC. Due anni fa, proprio dentro il Cinema ABC promossi un’ampia rete di associazioni chiamata RECIDIVI e discutemmo a lungo anche un protocollo d’intesa con il Comitato di Gestione del Cinema. La rete è cresciuta e potrebbe trasformarsi in un soggetto interregionale. Al contempo nelle vicinanze del Cinema sta nascendo il Cineporto voluto dalla Apulia Film Commission e tutta l’area urbana circostante si sta riqualificando. E’ giunto dunque il momento di passare all’azione. E’ l’unico sentimento con cui mi sento di avvicinarmi oggi alle spoglie del Professore e rendergli omaggio.

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