26 febbraio 2008

CON IL CHE SAREBBE STATO PEGGIO

La parte migliore di Castro è quella del paternalismo dispotico e nazionalista, per intenderci quella che emerge dal film di Oliver Stone. Ma è bene non simpatizzare mai per i tiranni e quindi è bene dare a questo giudizio un segno politico negativo. Anche Mussolini sembrava accettabile all’Occidente liberale prima che facesse scoppiare la guerra mondiale come alleato organico di Hitler e dell’Impero Nipponico. E la maggior parte degli italiani lo adorava come i tedeschi Hitler e i giapponesi l’Imperatore. Solo che il giudizio storico su Fidel Castro potrà essere più benevolo, collocando la sua azione nel quadro del rapporto radicalmente insano tra le due Americhe, quella del Nord e quella del Sud. E le responsabilità degli USA in questo non sono da poco. Speriamo di poter vedere Obama in azione. Saprebbe riscattare 60 anni di Presidenza americana che non brillano mai per valore? Personalmente non ho mai visto nemmeno l’astro di Kennedy, martirizzato dall’attentato ma incapace sia di fermare il comunismo (il muro di Berlino, Cuba) sia di fermare la guerra e l’appoggio ai regimi totalitari di destra (Vietnam e Sudamerica). Insomma incapace di una vera alternativa democratica e di sinistra all’anticomunismo reazionario. L’unico valore dei Kennedy è nella politica interna mentre il peggio è in quella estera. E dopo Roosevelt questa connotazione per me grandemente negativa ha connotatato tutto il Partito Democratico. Ho purtroppo paura che anche Obama nasca sotto questo segno. Ma torniamo a Fidel Castro.
Quello che mi preme dire è che la parte peggiore di Fidel Castro è quella più vicina al Che. Il quadro della guerra fredda spiega molto ma è anche a causa di suoi compagni di lotta, come Che Guevara, che questa svolta comunista ha luogo. Se gli USA in Cile come in Vietnam avessero sostenuto la nascita di una borghesia liberale e moderna, di una democrazia con un libero mercato, probabilmente Fidel Castro sarebbe stato loro alleato. Ma questa è una storia impossibile, nemmeno immaginabile. Mi serve solo a dire che, contrariamente a quanto pensano i molti se non i tutti, se la svolta comunista di Cuba fosse stata realmente motivata dalla ideologia al potere, piuttosto che dall'alleanza con l'URSS, il regime sarebbe diventato ancora più dispotico, tirannico e coercitivo di quanto è stato. E non è Fidel l’uomo che segue questa strada ma il Che. Il divario tra i due è proprio qui. Guevara capisce che il socialismo reale ha poco a che fare con l’utopia comunista, mentre a Fidel interessa solo lo scenario strategico utile a non soccombere agli USA. E’ quindi proprio la buona fede e il fervore del Che Guevara che avrebbe riservato il peggio a Cuba. Fede e Fervore che non avrebbero potuto produrre altro che un nuovo Terrore. Ma la storia non si fa con i se e non potremo mai sapere se un Che al potere sarebbe stato peggio o meglio di un Pol Pot o tanto umano da ricredersi sul comunismo provocando una catastrofe come a Praga. In ogni caso per il popolo cubano sino alla caduta del Muro non poteva andargli meglio ma peggio. Resta infatti il dato di fatto che il comunismo di maniera di Fidel Castro ha salvato il popolo cubano dal peggio ma non dal male di un regime comunque tirannico anche se paternalista e in fin dei conti moderato.
(se il mio post vi ha fatto arrabbiare perché ho toccato il santino del Che oltre che quello meno luminoso del Fidel, postate qui i vostri commenti)

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