07 gennaio 2008

Lo struzzo del laicismo

Mentre io rifletto sul discorso del Papa del 6 gennaio sulla stampa italiana infuriano le polemiche su ateismo, laicismo e le crociate del Foglio di Ferrara. Mi sembra un dibattito da poco. Di Piergiorgio Odifreddi ho letto con grande fatica "Le menzogne di Ulisse", un compendio storico del pensiero Logico che non consiglierei a nessuno. Lui si vanta di avere una prosa ammaliante e una capacità di trasformare in racconto la matematica ma non è affatto così. Invece ostenta giudizi approssimativi su qualsiasi forma di pensiero non "positivo" (e sono comunque i passaggi più divertenti del libro). Il suo intervento su Repubblica di ieri è un intervento a gamba tesa, pari a quelli di Ferrara contro di lui o contro la Bonino. Gii risponde oggi Boselli per ribadire però cose ovvie che dovrebbero essere il punto di partenza. Ossia "il principio di «eguale rispetto» da parte dello Stato nei confronti delle varie posizioni religiose e anche nei confronti della non religione. Se accettiamo la formula di Martha Nussbaum (il Nord America è in queste discussioni assai attrezzato!) possiamo anche parlare di un principio di «non preferenzialismo». Fare attenzione: la formula è onerosa per tutti, chiede ai religiosi di assegnare uguale dignità alle altre fedi e alle posizioni non-religiose (atee, agnostiche, etsi deus daretur o etsi non daretur fa lo stes so), e chiede ai non religiosi (atei e ma terialisti ottocenteschi compresi) di assegnare uguale dignità a quelle religio se (non equiparandole, per esempio, caro Odifreddi, a oroscopi e altri intrat tenimenti)." (l'intervento integrale nel link nascosto sotto il titolo di questo post). A nessuno viene in mente che vi sono milioni di musulmani alle porte e dentro i loro territori storici che di questi argomenti non tengono alcun conto. Sapere se la religione madre dell'Occidente sia alleata attiva della laicità dello Stato o se invece si ponga sul piano concorrente all'Islam non è cosa da poco. E' uno degli scenari più inquietanti per una guerra non solo di armi che è il nostro immediato futuro. Per quanto mi riguarda ci manca solo che qualcuno per gioco o per voglia di protagonismo faccia finta di far entrare anche l'ateismo in gioco per il dominio teologico sul mondo. Essere atei è una cosa, pretendere che lo sia lo Stato è un'altra. Come io temevo intanto i Laici fanno gli Struzzi e lasciano la parola solo a coloro che sono "contro" (la Chiesa, Dio, ecc.).

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