22 dicembre 2007

ELOGIO DELLA MEDIOCRITA' (hanno aperto i cancelli al paziente Europa lobotomizzato)


Diciotto anni dopo la caduta del Muro cade oggi anche la Cortina di Ferro. Diciotto anni: l'Europa riunificata ha dunque superato l'esame di maturità. Se devo ripensare ai miei diciotto anni, nel 1977 io non ci avrei mai creduto a una simile ipotesi per il futuro. Né tantomeno avrei creduto che sarebbe accaduto senza né guerre (nucleari per giunta!) né rivoluzioni (anti e non filocapitaliste) né sanguinose rivolte (nella peggiore delle ipotesi). Difformemente dai più pensavo che la seconda guerra mondiale non fosse mai finita. Ogni rivoluzione che si rispetti trova compimento a ridosso di una guerra e dal secondo conflitto mondiale non poteva che nascere uno scenario di rivoluzione permanente socialista. Oggi direi che i conti non tornavano ma che il conflitto bellico si fosse congelato nell'esito della Guerra Fredda era un dato di fatto. Finisce dunque oggi la seconda guerra mondiale? Non ho altre risposte possibili e non può che conseguirne un elogio della mediocrità e con esso del capitalismo democratico che ne è l'artefice vittorioso. Solo che non si tratta solo del crollo di una idea politica durata poco più di un secolo. Con l'unificazione pacificata dell'Europa e in particolare con la definizione di un confine per la nazione germanica e quella polacca arriva a compimento qualcosa di molto più antico, l'idea stessa mai realizzatasi di Europa. Si sarebbe dunque compiuto un percorso da una parte millenario che inizia con il crollo dell'Impero Romano e che per la prima volta troverebbe una soluzione pacificata, dall'altra parte - anche se in negativo - un percorso quanto meno centenario che si proponeva di trasformare questo processo storico in una nuova palingenesi mondiale con la rivoluzione comunista. Non dimentichiamoci che tale visione venne proposta come compimento della Filosofia o di una sua presunta missione in cui essa si propone come Scienza Escatologica addirittura della condizione umana (la tesi marxiana del comunismo come fine della preistoria della Storia). Una storia dunque accompagnata da furori e tragedie, senza fine visto l'arco di tempo di cui stiamo parlando. Non riesco dunque a compiacermi della mediocrità con cui oggi si compie. Siamo usciti dalla tragedia come lobotomizzati e un furore polemico prende in me il sopravvento. La grande tragedia del fascismo è stato ridotta al Male e con esso neutralizzato ma non superato (il Male non si sconfigge mai, per definizione) e quella del comunismo ha lasciato sul campo solo una grande confusione e nemmeno la si osa definire una tragedia. Non fa comodo agli ex comunisti e nemmeno al vincente capitalismo democratico che sembrerebbe non amare il Pensiero di sè in generale (c'è da annotare - ed è importante - che non a caso per parlare dell'uno e dell'altro il primo bisogna chiamarlo "nazismo" e l'altro "stalinismo", cosicchè sotto le cenere entrambi rimangono vivi come zombie pronti a risorgere). Sì, l'Europa arriva al suo traguardo vincente ma come un essere umano che si placa perché sottoposto a Lobotomia. Il centro del mondo credo che ormai sia altrove ma non riesco a capacitarmi di ciò e torno a leggere la nostra Filosofia e ad interrogarla ancora una volta. Ma con quale lente, con quale prospettiva?

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