07 luglio 2009

CARTEGGIO CON L'ASSESSORE ALLA CULTURA

L'ASSESSORE A ME

Egregio Amoroso,
punto uno: L’assessorato è stato Laforgia. Carlo Bruni è stato mio prezioso consulente, lavoratore come pochi, ma tutta la politica culturale, nel bene e nel male, è del sottoscritto! La dizione Laforgia/Bruni se la impacchetti e se la porti a casa. E sono politicamente corretto nel non consigliarle che uso farne dopo averla impacchettata. Questa fandonia offensiva mi ha francamente rotto le palle. Chiedo scusa a chi legge se sono un po’ volgare, ma c’è un limite alle calunnie che ormai sono addirittura documenti che girano per mail. Se la deve rimangiare lei e tutti quegli altri che da tempo hanno fatto una sotterranea, come fa chiunque non abbia le palle per affrontare nei luoghi della discussione i meriti delle questioni, opera di indiretta demolizione del mio lavoro, attraverso la denigrazione del mio collaboratore.
Io ho messo la mia faccia, il mio sudore, il mio lavoro, quantitativo e qualitativo, il mio impegno e il mio controllo decisivo su tutto quello che l’assessorato ha prodotto, con Bruni e senza, con i funzionari e gli operatori che sono venuti a ragionare e a fare proposte, in una attività che ha riguardato a 360° tutta la vita culturale della città per la quale sono stato a disposizione di chiunque 365 giorni all’anno per 5 anni. Sfido chiunque a provare il contrario. Non ho tempo e voglia di fare elenchi di iniziative, di continuità di progetti come mai era successo in questa Città (lo chieda pure a Pino Guario che cita), di nuove proposte culturali che si sono sedimentate e hanno trovato grande apprezzamento, di incremento degli appuntamenti della prosa, di strutturazione di progetti come Bollenti Spiriti (guarda caso proprio attraverso il lavoro tecnico di Bruni), di rilancio di premi letterari, di tutela della memoria, di attenzione al mondo dell’infanzia
, di estati che non esistevano, di nuova attenzione proprio per quel cinema che, alla data del 2004, era scomparso dall... Visualizza altro’agenda comunale. Punto due: a volte tornano, per dirla alla Stephen King. Dopo il progetto di Idillio Infranto, finanziato dall’Assessorato con 7000 euro (ma non aveva iniziato senza chiedere soldi???), con la simpatica dimenticanza di inserire il logo del medesimo, non avevamo avuto più il piacere di averLa in Assessorato a presentare progetti o esporre idee, un po’ come i firmatari di quel meschino comunicato, peraltro eterodiretto, che lei si preoccupa tanto di diffondere, in cui la supplica di entrare nelle grazie del Sindaco è avvilente per chi la propone. Punto tre: il giudizio l’hanno dato gli elettori.

IO ALL'ASSESSORE

Egregio Laforgia...
se questo è il tono vedo appunto che non c’è voglia di fare bilanci. Quindi...
Caro Nicola,
se preferisci che ti parlino alle spalle fai pure. Io ti parlerò in faccia e ne pagherò le conseguenze. Tanto anche quando non ti stavo criticando ma stavo riassumendo in una assemblea pubblica con il Sindaco sulla Caserma Rossani le linee guida su cui avevo instaurato un rapporto con te sul progetto RECIDIVI mi sono sentito raggiungere da un commento raggelante del tuo ufficio stampa che mi riferiva del tuo risentimento per le mie parole. Mi ero limitato a dire che sin dal tuo insediamento ti avevo esortato a non fare finanziamenti a pioggia ma a puntare sulle infrastrutture e sulla radicazione degli interventi e sulla loro capacità di creare sviluppo. Il mio discorso non da oggi verte sul principio che il mondo dell’Associazionismo ha fatto il suo tempo. Io non stavo ancora pensando che tu facessi finanziamenti a pioggia ma devi aver avuto la coda di paglia, oggi dico a ragione.
Per me il mondo dell'Associazionismo, vivissimo negli anni 70, ha teso oggi a creare orticelli e vivere di rendita. Quindi non faccio battaglie corporative ma di trasformazione e crescita dell'esistente. Anche per questo non avevo aderito mesi fa alla protesta per il Festival di Laudadio. Ma veniamo a noi. La forgia/Bruni non me la porto a casa ... perché è stata per anni di dominio pubblico e veniva fatta anche dentro l’Assessorato ma non voglio andare oltre. Tieniti pure il buon viso a cattivo gioco dei levantini che te la nascondono tanto non ho trovato uno ma dico uno che non lo ripetesse di continuo. Ora che hanno lanciato la pietra nascondano la mano. Non dubitavo. Mi dispiace invece che tu preferisca lasciarli parlare alle spalle e far finta di non sentire e non sapere. Avresti dovuto da tempo invece affrontare con trasparenza la questione. Non lo hai mai fatto e hai sbagliato. Sbagli oggi a usare questi toni con me. La dizione La forgia/Bruni se come tu dici Bruni è stato il tuo “prezioso consulente... è una dizione lecita e oggettiva. Non sottintende nulla ma so bene invece come sia carica di sottointesi. Colpa di chi? Di chi parla appunto alle spalle. E di preferisce così. Io ne sono fuori. Io riporto i fatti.
Il “meschino comunicato “ è stato diffuso dentro una rete di operatori. Un gesto dovuto e chi lo ha sottoscritto lo ha fatto per sua scelta. A suo tempo la stessa rete è stato usata anche per l'iniziativa da cui ho dissentito pubblicamente, quella sopra citata di Mongelli e Cirasola contro il Festival di Laudadio. Io sono orgoglioso di aver creato questi spazi di confronto. Ed è in questi spazi che la discussione sta continuando. Spazi che non possono essere giusti solo quando nascono come "artisti per Nichi" e poi invece accusati di essere strumentali. Giudichiamo i contenuti!
Il comunicato affronta temi che da tempo volevamo mettere in discussione e francamente non capisco perché tu ti sia sempre sottratto facendo crescere solo un malumore che è mio solo in piccola parte. Aggiungo che io e altri non abbiamo condiviso l’invito al Sindaco a trattenere per se la delega (l’ho scritto proprio nella nota che potevi leggere ma io ho anche privatamente espresso ai promotori del comunicato delle riserve sul passaggio riferito al Consulente) ma la sostanza del Comunicato è quella di chiedere Regole certe e Strategie di sviluppo, non vi trovo nulla di meschino! . Per la seconda volta prima Isa Lorusso e ora tu mi accusate di voler farmi bello dinanzi al Sindaco. Evidentemente state proiettando qualcosa che accade nelle Stanze dei Partiti ma che non mi riguarda. Emiliano mi saluta con l’espressione di convenienza di chi si sta chiedendo “questo dove l’ho visto? Chi è?” Lungi da me lavorare per farmelo amico, le critiche a te sono critiche alla sua Giunta.
Certo che avete lavorato e ridato slancio alla città ma è mancato qualcosa di importante e si è vanificata in vari modi una Primavera che, se non vi riaprite al confronto, non riparte. E tutti coloro che tacciono ne sono più colpevoli di voi perché lasciano che l’agenda politica sia dettata solo dai giochi di potere dei corridor. Parli di giudizio degli elettori. Allora consentimi di dirti che la tua posizione di capolista ti ha fatto capitalizzare un voto politico prima ancora che come Assessore. Che anche per questo io non ho parlato prima e che comunque il giudizio su di te come persona di impegno e perbene non sarebbe cambiato. Forse sei poco incline al confronto ma, cose si dice, “it’ my character!”.
Mi dispiace invece chiudere con la nota sui soldi. Dopo Idillio Infranto abbiamo organizzato per due mesi al Cinema Armenise e per tre mesi al Cinema ABC il Cineclub dei Recidivi. Sei stato alla Conferenza Stampa in Teca del Mediterraneo e abbiamo messo il logo del Comune senza chiedere soldi. Su Idillio Infranto ho scritto una Lettera Aperta a cui tu non hai risposto. Oggi si sta concludendo il restauro digitale con la Cineteca Nazionale e per ora non voglio tornarci sopra. So solo che era un capitale del Comune di Bari che ne era stato con Domenico D’Oria il primo finanziatore e che mi sembrava sbagliato abbandonarlo da parte vostra. Non è mio carattere insistere. Se la cosa non ti interessava più ne ho preso atto ma siamo tornati eccome da te! Solo che per coerenza non abbiamo voluto capire quale fosse la nostra quota e alla fine ci siamo tirati indietro proprio per poter fare meglio questa battaglia. Tanto con i soldi che avremmo preso non ci avremmo guadagnato nulla ma perso.
Quando siamo tornati per alzare il tiro e proporti un'iniziativa congiunta con Regione Provincia e Comune su una Scuola di Lodtz che avremmo associato alla Mostra su Kieslowski e con una dimostrazione di Arri Digitale che due anni dopo ha fatto Laudadio a Mola, non dimentico la tua risposta "che non avevi firmato una cambiale con noi". Questo perché ti dicevamo che avendoci dato un tot l'anno prima per fare qualcosa da poco ora ti chiedevamo lo stesso per fare qualcosa di internazionale e coordinato con altri enti, per creare un pacchetto produttivo si suol dire. Risposta zero! . Ne ho preso atto. Ti abbiamo inserito ancora gratuitamente nel catalogo della Mostra in Pinacoteca su Kieslowski e via. Da allora non ti abbiamo chiesto più niente. Altre cose non le sai forse perché sono passate da Carlo Bruni? Come l’estate nelle periferie? Iniziativa che francamente non ci ha interessato continuare. Non era quello che pensavamo servisse alla città sul Cinema.
Per anni invece ti ho inseguito sulla questione ABC e la tua iniziativa è stata nulla. Ho anche sollevato la questione del coordinamento delle rassegne da te finanziate. Di fatto le cambiali sei proprio tu che le hai firmate ma non a me ma un po' con tutti. Ho capito dopo che avevi ragione a prendertela per quella mia affermazione su finanziamenti a pioggia. Era diventata la tua politica e avevi la coda di paglia. Devi sapere che invece io ti pensavo pronto a prendere l’iniziativa in un’altra direzione. Hai goduto a lungo della mia fiducia come interlocutore valido. Poi ho capito che non eri interessato e basta. Ti sei nascosto dietro le iniziative facili come gli incontri alla Feltrinelli o cose che funzionavano già prima del tuo arrivo come Film Maker. E quelle che non funzionavano hanno continuato a non funzionare ma ricevere il loro obolo pubblico.
Io ho continuato sempre a sostenere che a Bari occorreva invece cambiare rotta e chiamare le Associazioni alla loro responsabilità di lavorare per il futuro. Che lavorassero male era evidente dal loro accavallarsi quando c’era da chiudere il bilancio. Infine Nicola ti dico che quello che mi dispiace di più è che raramente io ho trovato in Comune una persona come te cordiale, alla mano, mosso dalla voglia di fare. Mi rode quindi sapere che si è persa una rara occasione. Avevo scritto nella nota che probabilmente non ne portavi tu le responsabilità. Resto ancora di questa idea ma ora so per certo che non sei pronto a mettere in gioco queste responsabilità che solo tu sai dove sono. Una seconda occasione persa. Ti saluto.

Nessun commento: