09 febbraio 2009

ORE 20,10: GIUSTIZIA E' FATTA.

Cara Sinistra, ancora una volta io non ti capisco. Ho evitato questo caso Englaro sino alla fine, poi è giunta la morte di Eluana e come sempre la morte porta chiarezza, pone i limiti, definisce le cose. Con la morte possiamo vedere una cosa per quello che è, L'oggetto chiude i propri confini e prende forma perché esce dal Tempo. Per me su questo dolore, quello del padre, c'è solo da tacere e da portare rispetto e cordoglio. Qualcuno grida all'assassino, io dico: "Chi scaglia la prima pietra?" Perché anche se lo fosse io non credo che possa essere giudicato. Come per l'aborto questi sono casi in cui lo Stato deve fare un passo indietro e lasciare la Persona sola di fronte all'Assoluto. Non uno Stato Etico io voglio, non uno Stato che difenda il Bene come se fosse un valore assoluto, perché non c'è tempo in cui questo possa accadere vivendo noi la precarietà del Tempo. Solo la morte dell'intera umanità potrebbe dare soluzione. Onde per cui? Onde per cui tacete di fronte al padre!

Ciò detto io non capisco la "mia" sinistra. Oggi giustamente il quotidiano cattolico L'Avvenire voleva uscire con il titolo "Ore 20,10: Giustizia è fatta!" Non ne hanno avuto il coraggio, peccato! Credo che sia il commento più rabbioso che si possa fare e che contenga una amara verità. C'è uno Stato che ha le sue regole. Tra queste c'è la separazione dei poteri. C'é una magistratura che emette una sentenza e da ragione al padre che chiede di levare da mangiare e da bere alla figlia in stato vegetativo. Questa sentenza deve essere eseguita. E il Capo dello Stato da garante dell'autonomia della Magistratura l'ha fatta eseguire. Ha fatto il suo dovere istituzionale ma da qui ad applaudire ne manca! Io al posto di Napolitano questi applausi non li avrei voluti udire. Lui ha fatto la cosa giusta ma a me avrebbe pesato molto farla e l'avrei portato come un peso per tutta la vita. Ma il potere si paga! Se lo si assume con dignità.

Veniamo ora al Governo. C'é un Governo che sa di voler varare una Legge che se in vigore fermerebbe quella sentenza. Sa anche che se va in Parlamento una grandissima parte del Parlamento voterà a favore di questa Legge, compreso una buona parte dell'Opposizione. Questa infatti lascerà libertà di voto sulla questione, essendo un tema eticamente sensibile. Il Governo cerca dunque di affrettare i tempi e prova anche a varare un Decreto truffa per fermare la sentenza. Che c'è di male? Politicamente, cara sinistra, NULLA! Perché quel Governo sa di rappresentare una maggioranza reale nel Paese e agisce di conseguenza. Trova l'ostacolo formale del Capo dello Stato. In Democrazia la Forma ha la sua importanza, certo. E' garanzia per tutti. QUESTO NON LEVA CHE PER UN CAVILLO FORMALE DI SOSTANZIALE IMPORTANZA SI SIA IMPEDITO DI DARE CORSO A CIO' CHE I PIU' RITENEVANO GIUSTO. Per fare un paragone: è come se si lascia uscire un mafioso perché l'avvocato ha trovato un difetto procedurale nell'imputazione. E' giusto che esca ma cosa c'entra con l'applaudirlo? Non sto equiparando il padre di Eluana ad un mafioso ma sto dicendo che tanto quanto non ci facciamo giudici della sua scelta occorre anche comprendere che il corpo del paese reale era contrario a considerare giusta la sua umana richiesta di pietà. Quello che qui è in giudizio non è il padre di Eluana bensì lo Stato. Se fra due settimane con il plauso di tutti avremo una Legge che avrebbe impedito l'applicazione di quella sentenza come possiamo oggi far finta di niente? E soprattutto con quale ARROGANZA la sinistra si fa depositaria della verità assoluta pretendendo di AVER FATTO LA COSA GIUSTA quando la MAGGIORANZA DEL PAESE RAPPRESENTATA DEMOCRATICAMENTE SMENTIRA' CHE QUESTA SIA LO COSA GIUSTA? Questa è la classica arroganza aristocratica di chi disprezza profondamente la democrazia e oggi si nasconde dietro le regole del gioco per domani disprezzarle e tornare a parlare di ingerenza della Chiesa ecc.

Veniamo infatti all'ultimo argomento. Anzi agli ultimi due: la Chiesa e il Presidente del Consiglio. Personalmente io credo che la Chiesa non possa relativizzare le sue verità. Questo è un compito che tocca a noi. Questa è appunto la laicità. E non penso nemmeno che in un paese di cultura cattolica sia così scandaloso che si ascolti su questi temi cosa pensa la Chiesa di Roma. Io in buona compagnia di Pier Paolo Pasolini continuo a pensare che l'aborto sia un omicidio e sono contento che ci sia chi lo grida. Poi so anche che questa Società non può assumersi tutto il peso di questo dolore e che sarebbe mostruoso se lo facesse ricadere sulla Persona. Quindi io penso che l'aborto sia un omicidio ma che sia un omicidio non perseguibile per Legge. Pena commettere un reato ancora più grande di quello che si vuole perseguire. Non so ancora cosa pensare dell'eutanasia ma se il testamento biologico lo prevede forse penso che sia equiparabile alla scelta del suicidio. Quello che mi spaventa è che sia lo Stato a farsi esecutore. Sono pronto ad accettare il gesto di pietà di una persona coinvolta affettivamente meno quello di un mero esecutore in carta da bollo. Certo anche un aborto non è il Soggetto a compierlo bensì un medico e forse un Testamento Biologico è l'espressione di questa volontà. Lasciatemi il dubbio che una donna che voglia abortire può sino all'ultimo istante tornare sui suoi passi un malato incapace di esprimersi no e quel testamento non è scritto sulla base dell'esperienza data ma solo presunta. So che sono due cose diverse. Per rientrare sul discorso, credo che su questi temi la Chiesa e la tradizione di pensiero che incarna abbia molto da dire. Io l'ascolterò!

Resta dunque il Presidente del Consiglio. So che molti lo considerano un Re della comunicazione. Io non lo credo affatto. Se lo fosse stato non avrebbe detto quelle parole sulla Costituzione (le cui assonanze filosovietiche hanno poco a che vedere con i poteri separati dello Stato, anzi!). Aveva interpretato con quel Decreto un diffuso sentimento, avrebbe potuto incalzare l'opposizione sui tempi e metterla in difficoltà se questa sceglieva - come purtroppo avrebbe scelto - la strada dell'ostruzionismo. Come si fa a fare ostruzionismo in circostanze del genere. Come a dire: siamo in minoranza ma ora vi freghiamo e vinciamo noi perché vi facciamo perdere tempo. Se Berlusconi fosse un vero maestro di comunicazione si sarebbe giocata solo questa carta, senza mettere di mezzo la Costituzione. Quindi non raccontatemi che fa le corna al Premier vicino perché bravo o che fa la battuta sul Kapò perché bravo, lo fa perché... non voglio offenderlo va'. Lo fa. E gli italiani ci passano sopra. Altri capiscono e pensano: hai visto? In fin dei conti anche io potevo fare il Presidente del Consiglio, e non perché mi sono fatto da solo e ho dimostrato i miei meriti ma al contrario, anche io senza particolare meriti potevo meritarmi tanto potere... con un po' di fortuna. Berlusconi è il simbolo di un intero paese senza qualità, da varietà. Ma questo non basta per sentirsi dalla parte del giusto. Cara sinistra...

Nessun commento: