08 ottobre 2008

BIFO BIFO 40 40

Delirante editoriale di Bifo in prima pagina di Liberazione. Fame, guerra e catastrofi di ogni natura ci libereranno dal capitalismo e quindi ben vengano. Dovremo solo imparare a "vivere di poco". Non solo è possibile ma si vive anche meglio. Nel frattempo pur chiedendo scusa corregge Marx: non solo il capitalismo non è una cosa ma è un rapporto bensì, a detta di Bifo, è un rapporto introiettato. Insomma il capitalismo è una attitudine mentale, pensare lo sfruttamento come cosa necessaria e naturale. Se smettiamo di pensarlo anche il capitalismo muore: alla faccia del materialismo! Non era stato Marx a spiegarci che sono le condizioni materiali di esistenza e i rapporti che si determinano a farci pensare in un modo o in un altro? Bifo non ha corretto Marx, l'ha demolito! E il nuovo mondo che annuncia nascerà dalla scarsità delle risorse, dalla fame e dalla incapacità produttiva. Attraversando guerre, razzismo e carestie. Come ogni romantico anche Bifo si augura il peggio ma per il bene dell'umanità. Non è che gli manchi qualche sana lettura? Voi cosa gli consigliate? E sarebbe questa la Rifondazione Comunista? Per non parlare del mare aperto dello stare al governo di cui oggi parla Luigi Quaranta nel suo editoriale per il Corriere del Mezzogiorno? Si può mai pensare di coniugare tali strumentazioni politiche con il chiedere la fiducia agli elettori per governare una Regione? Luigi Quaranta non crede nemmeno lui a quello che scrive, solo lavora per volerlo far credere a noi. E anche questo noi è tutto da discutere. Luigi Quaranta parla di un popolo di sinistra che finalmente vede realizzato il proprio sogno ma forse la platea era composta più da assessori e consiglieri preoccupati per il loro futuro prossimo perché non solo questo messaggio io non credo che sia mai giunto al "popolo di sinistra" ma quando è stato tentato è stato anche rifiutato. Si veda la sconfitta di Veltroni e linee editoriali, come quella di Liberazione, che sanno di far contento il proprio "popolo" parlando vecchi linguaggi anticapitalisti. Io di certo preferirei dedicarmi al buon governo e non in senso miseramente etico ma come politica del fare e del riformare, quando serve. Il problema è che nessuno sta pensando di farlo, né a sinistra né a destra, né in Italia né in Puglia, né Emiliano né Vendola. Altrimenti avrebbero preso il coraggio tra le mani e parlato al loro "popolo" con onestà riformatrice. E soprattutto avrebbero dato prove migliori di se! E se queste prove sono state compromesse dagli apparati dei partiti avrebbero chiesto oggi al "popolo" di sostenerli, instaurando un rapporto fiduciario diretto che invece entrambi hanno negato, pur essendoci nelle primarie e nella primavera pugliese che li ha sostenuti tutte le premesse. E non è certo un felice dibattito tra D'Alema e Vendola alla ex Festa dell'Unità oggi ribattezzata non so come a dimostrarci(mi) il contrario, caro Quaranta.

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