Articolo su testata di parte ma convincente. Obama può farcela se non punta sull'argomento della guerra di Bush ma sulle questioni economiche interne. Da sempre, d'altro canto, i democratici hanno vinto su questi temi e Obama può conquistare elettorati sino ad oggi esclusi dal voto. E' quanto leggiamo su questo articolo. Peccato però che speranza e cambiamento siano per altri commentatori legati ad un ruolo diverso degli USA nel mondo, dove l'idealità di un'America che porta libertà e democrazia nel mondo è la partita in gioco. Quale delle due? Non dimentichiamoci che la novità neoconservatrice è tutta in questo recupero di idealità. Io credo che Obama debba rispondere a questa ed essere più diplomatico sul tema della guerra. Un po' come dire "il saggio non guarda il dito ma la luna". E la luna deve esserci. Solo che non si chiama Pace ma Libertà e Democrazia. Valori e non rinuncia ai valori come spesso il movimento pacifista ha proposto (vi ricordate il vecchio "meglio rossi che morti?". E' Edgar Morin a scrivere che fu quella la battaglia persa e sbagliata. Vinsero i missili di Reagan in nome di Liberà e Democrazia. Non ne sono certo contento (nelle mani dei conservatori Liberà e Democrazia finiscono sempre per essere coniugate come Abuso e Privilegio) ma forse potremmo imparare a mettere un punto fermo e andare oltre.
08 giugno 2008
OBAMA VINCE SE NON PUNTA SULLA PACE
Pubblicato da
anamorfo
h.
8:00 PM
Etichette: Democratici, Destra, Edgar Morin, Guerra, McCain, Obama, Pace, Reagan, Sinistra
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