20 luglio 2009

LETTERA AL MIO SEGRETARIO DI CIRCOLO PD

(Questa la lettera che domani imbuco sotto la saracinesca del mio Circolo.)

Egregio Signor Segretario del Circolo Madonnella del Partito Democratico di Bari Antonio Bozzo,
Le scrivo questa breve nota come neo iscritto del Circolo dove ho trovato subito amicizie e condivisione politica e non solo una formale appartenenza per residenza. Ne sono rimasto compiaciuto. Era un buon inizio.
Diversamente sono estremamente contrariato dal clima e dagli episodi che la cronaca politica di questi giorni vede registrare nella campagna di tesseramento del PD. Paradossalmente il Partito viene scelto da aree sempre più vaste di società civile come arena di confronto politico decisiva per il nostro Paese e assistiamo invece alla chiusura settaria e pretestuosa dei suoi apparati direttivi che temono i nuovi iscritti anziché salutarli come area fresca e segno di vitalità riconquistata. Un Partito che ha paura del nuovo è già morto. Un Partito che ha paura di essere invaso è bene che si dica sconfitto. Accade tutto il contrario di quello che non molto tempo fa il Partito si era auspicato: fa paura alla Direzione del Partito che questo diventi la Casa comune delle diverse correnti culturali, politiche e di impegno civile che hanno attraversato e continuano a far vivere la sinistra di questo Paese. Se questo fosse confermato non potrò che uscire nuovamente dal PD così come sono entrato. Devo invece constatare che nonostante questi pessimi segnali grande è la mobilitazione e l'entusiasmo per una nuova stagione politica dentro il PD. Io perseguirò questo proposito sino in fondo e senza atteggiamenti di attesa o sfiducia nelle potenzialità che esso offre. Per questo non mi arrendo alla mera constatazione e in quanto iscritto 2008 2009 del Circolo Madonnella di Bari
CHIEDO
al suo Segretario quanto segue:
- che il Circolo resti quanto più tempo possibile aperto per raccogliere le nuove iscrizioni;
- che non si neghi a nessuno questa iscrizione lasciando agli organismi di controllo della Segreteria Provinciale e Regionale il compito di operare eventuali controlli;
- che in caso di censure su avvenute iscrizioni si convochi una riunione del Circolo alla presenza di chi è ha avuto la tessera respinta per valutarne insieme le motivazioni;
- che il Circolo offra la tessera a Beppe Grillo e ai meno famosi Piero Ferrari di Cosenza o Gabriele Del Mese di Eboli, a quanti come loro hanno visto la propria iscrizione rifiutata con pretesti burocratici o a quanti l'hanno presentata online, anche se provenienti da altre aree geografiche d'Italia o di italiani all'estero;
- che il Circolo offra la sua disponibilità a restare aperto sino al 31 luglio per le iscrizioni, qualora come mi auspico venga accettata la richiesta di Ignazio Marino di prorogare sino a quella data la scadenza delle iscrizioni, quindi garantendo da domani l'apertura per 4 ore al giorno e per 8 ore in uno dei due giorni del fine settimana; a tal fine
OFFRO
la mia disponibilità per l'apertura della sede di Circolo operando una turnazione tra tutti gli iscritti in sede.

Bari, 20 luglio 2009

Angelo Amoroso d'Aragona

16 luglio 2009

L'ENNESIMO AUTOGOL DELLA NOMENKLATURA DEL PD

Mi ero già schifato per le motivazioni con cui avevano detto no a Marco Pannella. Oggi la scena si ripete. Io da ieri sono Militante del PD, circolo Madonnella di Bari, lo stesso dell'Arci Gay, di Paola Concia ma anche di Luigi Quaranta e di tanti Eco Dem. Qualsiasi esperto di comunicazione avrebbe pagato per una incursione di Beppe Grillo dentro il PD, non poteva che portare benefici e conclamare un interesse della società civile per il PD come unica risorsa per il paese che vuole cambiare e diventare moderno ed europeo. Invece no. Loro, la nomenklatura, il paese lo vuole solo "governare", diciamo così e ci siamo capiti. Cosa si portano a casa ora? Un ennesimo autogol! Migliaia di ragazzi che vogliono solo legalità ed ecologismo vero ora si leggeranno divertiti questa ennesima invettiva del nostro comico e staranno sempre più alla larga dal PD. Eppure sono proprio loro il popolo naturale del PD. Il populismo di Beppe Grillo o la sua speculazione commerciale non c'entrano nulla. Sono il risultato di questa miopia. Ecco la nota che oggi diffonde in rete Grillo. Qualcuno può dargli torto. Io no! Allora mi dico: ma non c'è un solo Circolo del PD in ITALIA che non abbia il coraggio di disobbedire e offrire la tessera a Grillo? E' possibile che il popolo del PD sia così silente e gregario? Da oggi cercherò di capirlo dall'interno. Intanto vi dico che è nata una Rete delle Rose Rosse del PD che non ha alcun burocrate tra i piedi e non intende derogare alla sua voglia di politica vera, per un partito che sia realmente rappresentativo e che torni a parlare di politica. Abbiamo iniziato a Manfredonia, qualcuno ci ha chiamato l'oro del Silento perché siamo l'unica ricchezza del PD, quelli che vogliono un partito federale di massa della sinistra riformista italiana, aperto quindi a tutte le sue componenti storiche. O siamo anche noi OSTILI AL PD? Ci trovate su facebook e ci stiamo costruendo anche un nostro social network http://reteroserossepd.ning.com/. Se sei interessato iscriviti.
Ecco intanto la nota di Grillo:

NOTA DI BEPPE GRILLO
La commissione di Garanzia del PD mi ha lanciato una fatwa: "Non e' possibile la registrazione di Beppe Grillo nell'anagrafe del Pd poiche' egli ispira e si riconosce in un movimento politico ostile al PD. La delibera verra' resa nota sul sito nei prossimi giorni''.
In una sola frase hanno ammesso che:
1. esiste un movimento politico popolare
2. tale movimento è "ostile" al PD
3. se un cittadino può iscriversi o meno al PD (dove D sta per Democratico) lo decide una fantomatica commissione di Garanzia, non lo Statuto
Il "Movimento Politico Ostile" è ostile forse perché il suo programma è alternativo a quello del PDL? Mentre quello del PD è invece uguale a quello del PDL?.
Il PD è ostile alle rinnovabili, ostile al ripristino della votazione diretta del candidato, ostile al Parlamento Pulito, ostile a rifiuti zero, ostile alla diffusione della Rete e al suo accesso gratuito, ostile all'acqua pubblica, ostile a un massimo di due legislature per deputati e senatori, ostile alle inchieste di De Magistris e della Forleo, ostile a tutti i temi trattati nella Carta di Firenze.
Il PD è invece favorevole agli inceneritori, all'indulto di buona memoria, alle concessioni per tre televisioni nazionali regalate da D'Alema e da Violante allo psiconano, all'occupazione del partito da parte di un'oligarchia, all'acqua privatizzata, ai conflitti di interesse, alle centrali nucleari, alla militarizzazione di Vicenza con il raddoppio della base Del Molin, al Lodo Alfano, ai contributi all'editoria, all'occupazione della RAI da parte dei partiti.
Il "Movimento Politico Ostile" è l'esatto contrario del PD a livello di programma, se si può parlare di programma per il PD e non di scelte tattiche di un manipolo di persone in cerca di occupazione. Ricordo, ad esempio, che Fassino e sua moglie hanno accumulato 13 legislature. Quanti milioni di euro ci sono costati e con quali risultati per i cittadini?
Il "Movimento Politico Ostile" è ostile solo nei confronti di una ventina di persone, da Bersani alla Melandri, che si arrogano di rappresentare la volontà di milioni di italiani e disprezzano la società civile che ha partecipato ai Vday e che ha eletto quaranta consiglieri nei Comuni con le Liste a Cinque Stelle.
Il "Movimento Politico Ostile" non è ostile verso chi vota PD, non è ostile all'insegnamento di Berlinguer.
Il "Movimento Politico Ostile" è ostile a un gruppo ristretto di persone che come i maiali nella "Fattoria degli animali" sono animali più uguali degli altri e sfruttano la buona fede e la mancanza di alternative di milioni di cittadini per bene, è ostile a chi mette il ladro Bottino Craxi nel suo Pantheon privato.
Io non sono stato tesserato, non sono degno, non posso candidarmi con un programma a segretario. Lo ha deciso una commissione. Chi ha eletto questa commissione? Chi ne fa parte? Chiedetelo al segretario Giampietro Sestini, mail: giampietrosestini@yahoo.it.
Una domanda a Bersani: "Bassolino inquisito a Napoli come sta? E Carra condannato in via definitiva è un vostro deputato?". Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure
Beppe Grillo

11 luglio 2009

Il mio ritorno ufficiale e improvviso alla politica...

la Rete delle Rose Rosse del PD
dal Sud riparte il Partito Democratico aperto alla società civile
Angelo Anam...
Guarda il video 'Angelo Amoroso d'Aragona'

Angelo Amoroso d'Aragona
Angelo Amoroso d'Aragona
Link video:
Angelo Amoroso d'Aragona

Informazioni su la Rete delle Rose Rosse del PD
una rete interregionale nata a Manfredonia, in Puglia, per rilanciare un Partito che diventi realmente rappresentativo e passionario
la Rete delle Rose Rosse del PD 58 membri
19 fotografie
13 brani
16 video
20 discussioni
9 post del blog
 
Per controllare le e-mail che ricevi su la Rete delle Rose Rosse del PD, fai clic qui

07 luglio 2009

CARTEGGIO CON L'ASSESSORE ALLA CULTURA

L'ASSESSORE A ME

Egregio Amoroso,
punto uno: L’assessorato è stato Laforgia. Carlo Bruni è stato mio prezioso consulente, lavoratore come pochi, ma tutta la politica culturale, nel bene e nel male, è del sottoscritto! La dizione Laforgia/Bruni se la impacchetti e se la porti a casa. E sono politicamente corretto nel non consigliarle che uso farne dopo averla impacchettata. Questa fandonia offensiva mi ha francamente rotto le palle. Chiedo scusa a chi legge se sono un po’ volgare, ma c’è un limite alle calunnie che ormai sono addirittura documenti che girano per mail. Se la deve rimangiare lei e tutti quegli altri che da tempo hanno fatto una sotterranea, come fa chiunque non abbia le palle per affrontare nei luoghi della discussione i meriti delle questioni, opera di indiretta demolizione del mio lavoro, attraverso la denigrazione del mio collaboratore.
Io ho messo la mia faccia, il mio sudore, il mio lavoro, quantitativo e qualitativo, il mio impegno e il mio controllo decisivo su tutto quello che l’assessorato ha prodotto, con Bruni e senza, con i funzionari e gli operatori che sono venuti a ragionare e a fare proposte, in una attività che ha riguardato a 360° tutta la vita culturale della città per la quale sono stato a disposizione di chiunque 365 giorni all’anno per 5 anni. Sfido chiunque a provare il contrario. Non ho tempo e voglia di fare elenchi di iniziative, di continuità di progetti come mai era successo in questa Città (lo chieda pure a Pino Guario che cita), di nuove proposte culturali che si sono sedimentate e hanno trovato grande apprezzamento, di incremento degli appuntamenti della prosa, di strutturazione di progetti come Bollenti Spiriti (guarda caso proprio attraverso il lavoro tecnico di Bruni), di rilancio di premi letterari, di tutela della memoria, di attenzione al mondo dell’infanzia
, di estati che non esistevano, di nuova attenzione proprio per quel cinema che, alla data del 2004, era scomparso dall... Visualizza altro’agenda comunale. Punto due: a volte tornano, per dirla alla Stephen King. Dopo il progetto di Idillio Infranto, finanziato dall’Assessorato con 7000 euro (ma non aveva iniziato senza chiedere soldi???), con la simpatica dimenticanza di inserire il logo del medesimo, non avevamo avuto più il piacere di averLa in Assessorato a presentare progetti o esporre idee, un po’ come i firmatari di quel meschino comunicato, peraltro eterodiretto, che lei si preoccupa tanto di diffondere, in cui la supplica di entrare nelle grazie del Sindaco è avvilente per chi la propone. Punto tre: il giudizio l’hanno dato gli elettori.

IO ALL'ASSESSORE

Egregio Laforgia...
se questo è il tono vedo appunto che non c’è voglia di fare bilanci. Quindi...
Caro Nicola,
se preferisci che ti parlino alle spalle fai pure. Io ti parlerò in faccia e ne pagherò le conseguenze. Tanto anche quando non ti stavo criticando ma stavo riassumendo in una assemblea pubblica con il Sindaco sulla Caserma Rossani le linee guida su cui avevo instaurato un rapporto con te sul progetto RECIDIVI mi sono sentito raggiungere da un commento raggelante del tuo ufficio stampa che mi riferiva del tuo risentimento per le mie parole. Mi ero limitato a dire che sin dal tuo insediamento ti avevo esortato a non fare finanziamenti a pioggia ma a puntare sulle infrastrutture e sulla radicazione degli interventi e sulla loro capacità di creare sviluppo. Il mio discorso non da oggi verte sul principio che il mondo dell’Associazionismo ha fatto il suo tempo. Io non stavo ancora pensando che tu facessi finanziamenti a pioggia ma devi aver avuto la coda di paglia, oggi dico a ragione.
Per me il mondo dell'Associazionismo, vivissimo negli anni 70, ha teso oggi a creare orticelli e vivere di rendita. Quindi non faccio battaglie corporative ma di trasformazione e crescita dell'esistente. Anche per questo non avevo aderito mesi fa alla protesta per il Festival di Laudadio. Ma veniamo a noi. La forgia/Bruni non me la porto a casa ... perché è stata per anni di dominio pubblico e veniva fatta anche dentro l’Assessorato ma non voglio andare oltre. Tieniti pure il buon viso a cattivo gioco dei levantini che te la nascondono tanto non ho trovato uno ma dico uno che non lo ripetesse di continuo. Ora che hanno lanciato la pietra nascondano la mano. Non dubitavo. Mi dispiace invece che tu preferisca lasciarli parlare alle spalle e far finta di non sentire e non sapere. Avresti dovuto da tempo invece affrontare con trasparenza la questione. Non lo hai mai fatto e hai sbagliato. Sbagli oggi a usare questi toni con me. La dizione La forgia/Bruni se come tu dici Bruni è stato il tuo “prezioso consulente... è una dizione lecita e oggettiva. Non sottintende nulla ma so bene invece come sia carica di sottointesi. Colpa di chi? Di chi parla appunto alle spalle. E di preferisce così. Io ne sono fuori. Io riporto i fatti.
Il “meschino comunicato “ è stato diffuso dentro una rete di operatori. Un gesto dovuto e chi lo ha sottoscritto lo ha fatto per sua scelta. A suo tempo la stessa rete è stato usata anche per l'iniziativa da cui ho dissentito pubblicamente, quella sopra citata di Mongelli e Cirasola contro il Festival di Laudadio. Io sono orgoglioso di aver creato questi spazi di confronto. Ed è in questi spazi che la discussione sta continuando. Spazi che non possono essere giusti solo quando nascono come "artisti per Nichi" e poi invece accusati di essere strumentali. Giudichiamo i contenuti!
Il comunicato affronta temi che da tempo volevamo mettere in discussione e francamente non capisco perché tu ti sia sempre sottratto facendo crescere solo un malumore che è mio solo in piccola parte. Aggiungo che io e altri non abbiamo condiviso l’invito al Sindaco a trattenere per se la delega (l’ho scritto proprio nella nota che potevi leggere ma io ho anche privatamente espresso ai promotori del comunicato delle riserve sul passaggio riferito al Consulente) ma la sostanza del Comunicato è quella di chiedere Regole certe e Strategie di sviluppo, non vi trovo nulla di meschino! . Per la seconda volta prima Isa Lorusso e ora tu mi accusate di voler farmi bello dinanzi al Sindaco. Evidentemente state proiettando qualcosa che accade nelle Stanze dei Partiti ma che non mi riguarda. Emiliano mi saluta con l’espressione di convenienza di chi si sta chiedendo “questo dove l’ho visto? Chi è?” Lungi da me lavorare per farmelo amico, le critiche a te sono critiche alla sua Giunta.
Certo che avete lavorato e ridato slancio alla città ma è mancato qualcosa di importante e si è vanificata in vari modi una Primavera che, se non vi riaprite al confronto, non riparte. E tutti coloro che tacciono ne sono più colpevoli di voi perché lasciano che l’agenda politica sia dettata solo dai giochi di potere dei corridor. Parli di giudizio degli elettori. Allora consentimi di dirti che la tua posizione di capolista ti ha fatto capitalizzare un voto politico prima ancora che come Assessore. Che anche per questo io non ho parlato prima e che comunque il giudizio su di te come persona di impegno e perbene non sarebbe cambiato. Forse sei poco incline al confronto ma, cose si dice, “it’ my character!”.
Mi dispiace invece chiudere con la nota sui soldi. Dopo Idillio Infranto abbiamo organizzato per due mesi al Cinema Armenise e per tre mesi al Cinema ABC il Cineclub dei Recidivi. Sei stato alla Conferenza Stampa in Teca del Mediterraneo e abbiamo messo il logo del Comune senza chiedere soldi. Su Idillio Infranto ho scritto una Lettera Aperta a cui tu non hai risposto. Oggi si sta concludendo il restauro digitale con la Cineteca Nazionale e per ora non voglio tornarci sopra. So solo che era un capitale del Comune di Bari che ne era stato con Domenico D’Oria il primo finanziatore e che mi sembrava sbagliato abbandonarlo da parte vostra. Non è mio carattere insistere. Se la cosa non ti interessava più ne ho preso atto ma siamo tornati eccome da te! Solo che per coerenza non abbiamo voluto capire quale fosse la nostra quota e alla fine ci siamo tirati indietro proprio per poter fare meglio questa battaglia. Tanto con i soldi che avremmo preso non ci avremmo guadagnato nulla ma perso.
Quando siamo tornati per alzare il tiro e proporti un'iniziativa congiunta con Regione Provincia e Comune su una Scuola di Lodtz che avremmo associato alla Mostra su Kieslowski e con una dimostrazione di Arri Digitale che due anni dopo ha fatto Laudadio a Mola, non dimentico la tua risposta "che non avevi firmato una cambiale con noi". Questo perché ti dicevamo che avendoci dato un tot l'anno prima per fare qualcosa da poco ora ti chiedevamo lo stesso per fare qualcosa di internazionale e coordinato con altri enti, per creare un pacchetto produttivo si suol dire. Risposta zero! . Ne ho preso atto. Ti abbiamo inserito ancora gratuitamente nel catalogo della Mostra in Pinacoteca su Kieslowski e via. Da allora non ti abbiamo chiesto più niente. Altre cose non le sai forse perché sono passate da Carlo Bruni? Come l’estate nelle periferie? Iniziativa che francamente non ci ha interessato continuare. Non era quello che pensavamo servisse alla città sul Cinema.
Per anni invece ti ho inseguito sulla questione ABC e la tua iniziativa è stata nulla. Ho anche sollevato la questione del coordinamento delle rassegne da te finanziate. Di fatto le cambiali sei proprio tu che le hai firmate ma non a me ma un po' con tutti. Ho capito dopo che avevi ragione a prendertela per quella mia affermazione su finanziamenti a pioggia. Era diventata la tua politica e avevi la coda di paglia. Devi sapere che invece io ti pensavo pronto a prendere l’iniziativa in un’altra direzione. Hai goduto a lungo della mia fiducia come interlocutore valido. Poi ho capito che non eri interessato e basta. Ti sei nascosto dietro le iniziative facili come gli incontri alla Feltrinelli o cose che funzionavano già prima del tuo arrivo come Film Maker. E quelle che non funzionavano hanno continuato a non funzionare ma ricevere il loro obolo pubblico.
Io ho continuato sempre a sostenere che a Bari occorreva invece cambiare rotta e chiamare le Associazioni alla loro responsabilità di lavorare per il futuro. Che lavorassero male era evidente dal loro accavallarsi quando c’era da chiudere il bilancio. Infine Nicola ti dico che quello che mi dispiace di più è che raramente io ho trovato in Comune una persona come te cordiale, alla mano, mosso dalla voglia di fare. Mi rode quindi sapere che si è persa una rara occasione. Avevo scritto nella nota che probabilmente non ne portavi tu le responsabilità. Resto ancora di questa idea ma ora so per certo che non sei pronto a mettere in gioco queste responsabilità che solo tu sai dove sono. Una seconda occasione persa. Ti saluto.

06 luglio 2009

CONSIDERAZIONI PROMESSE SULLA CULTURA A BARI

Avevo promesso che avrei parlato ad elezioni concluse e Assessore alla Cultura designato. Anticipo di poco e inoltre lo faccio senza alcuna organicità. Gira infatti un appello al Sindaco di Bari sulla designazione del nuovo Assessore che ha già suscitato un piccolo dibattito sulle pagine web di RECIDIVI. Se volete leggerlo cliccate o riscrivete questo link http://groups.google.it/group/recidivi-in-rete/browse_thread/thread/784b1f7084d0fa35/0a1665e2c0734df6#0a1665e2c0734df6 .

Io mi sono limitato ad aggiungere questa nota a seguito di altre dichiarazioni:

Ci sarebbe da fare un Bilancio dei quattro anni (dico bene?) di Assessorato Laforgia/Bruni. Aggiungo anche che sarebbe stata una bella cosa se questo Bilancio lo avesse promosso l'Assessore vista la sua candidatura come Capolista di Sinistra per Bari. Una candidatura che è stata propagandata proprio in nome di quanto si era fatto per la Cultura a Bari. Non ho nulla contro la persona di Nicola Laforgia. Al contrario! Ho molto da ridire invece nel merito e aggiungo che non attribuisco a lu il grosso delle responsabilità. Solo che se ci si candida in nome di qualcosa allora questo qualcosa chiede un giudizio e il nostro Assessore deve su questo accettare che il giudizio sia dato sia dalla cittadinanza sia da coloro che lavorano nel settore di competenza. Mi limiterò a lanciare solo degli spunti: in questi giorni inizia l'ennesima edizione di Cinemadamare. Vogliamo dirci che sono soldi buttati? Nemmeno il Ministero la finanzia! Nelle stanze dell'Assessorato mi è stato risposto che con pochi soldi loro grazie a questo "festival" portano Wenders a Bari. Io risponderei "e chi se ne frega!". Francamente non penso che sia servito a nulla portare Wenders a Bari in quel modo, a fare passerella estiva dei Vips. Personalmente avevo iniziato senza chiedere soldi ma facendo uno sforzo con il Cineclub dei Recidivi che in cambio chiedeva un'attenzione agli spazi da creare, alle sinergie tra gli interventi e non contributi a pioggia ad accontentare un poco tutti e quindi nessuno. A chi dobbiamo se le manifestazioni del cinema arrivano tutte insieme nelle ultime settimane di novembre e prime di dicembre in una ressa inutile e senza senso? Mi dispiace dirlo ma il primo Assessore di Simeone Di Cagno Abbrescia resta l'unico che chiamò al tavolo di confronto tutte le Associazioni del cinema e le costrinse a concertare un intervento organico. Ho molto da rimproverare alle Associazioni ma nulla all'Assessore D'Oria. Poco dopo fu rimosso e messo all'Istruzione e Pino Guario credo possa testimoniare che se il Get (come Balafon e pochi altri) sono stati in grado di resistere negli anni di buio assoluto sulla cultura che Simeone Di Cagno Abbrescia ha riservato alla città di Bari è stato grazie alla presenza di Domenico D'Oria all'Istruzione. O devo ricordare il decisionismo comunque capace di fantasia e di iniziativa internazionale di un Liberale come Tommaso Masiello? Ma come è allora che ho citato due Assessori ascrivibili alla destra e non alla sinistra? Dobbiamo parlare dell'esperienza di Vittorino Curci alla Provincia? E delle sue dimissioni mai motivate? E cosa è seguito con Fabio Losito? Sto parlando anche in questo caso di persone che stimo e apprezzo ma qui è in discussione la strategia d'intervento e non il giudizio della persona. Anzi forse queste persone, questi ex e forse futuri Assessori, potrebbero aiutarci a capire cosa non ha funzionato visto che noi di Strategia ne abbiamo vista davvero poco ma pochissima se non nulla! Parlo del Cinema e non metto bocca sul resto.

Aggiungo che dell'appello promosso da Maria Giaquinto (per chi non lo conoscesse può utilizzare il link inserito sopra o cercarlo anche alla pagina http://recidivi.ning.com/ ) apprezzo i punti programmatici ma non condivido affatto la richiesta al Sindaco di mantenere la delega per la cultura. Avevo chiesto che venisse levata quella frase finale. La mia esperienza mi dice che una Delega al Sindaco significa la fine di tutto e l'abbandono della Cultura. Ho dovuto scegliere tra unirmi al coro o mettermi a fare distinguo ed ho firmato. Ho considerato Carlo Bruni semplicemente distratto e disinteressato al cinema e quindi non saprei giudicare il suo operato sul teatro e la musica. La responsabilità di aver messo un Consulente e un Assessore è del Sindaco e non è piaciuta a nessuno. Di questo dovrebbe rendere conto però Emiliano. Mi è sembrato giusto chiedergli di non rifare lo stesso errore. Anche per una moralità della politica. Non abbiamo soldi da buttare. Vogliamo un Assessore che si assuma tutte le responsabilità e basta. E se è sopra le parti è meglio!

Angelo Amoroso d'Aragona